Quando si è alla ricerca di una gravidanza o si è in dolce attesa è davvero importante dare la giusta attenzione alla propria alimentazione e al proprio equilibrio intestinale.
Infatti se fino a pochi decenni fa, si credeva che la placenta fisse sterile, oggi sappiamo con certezza che non è cosi, e che il microbiota del nascituro si forma già nelle primissime fasi della vita fetale. Il batteri intestinali sono capaci di traslocarsi dall’intestino della mamma alla placenta, in questo modo la mamma fornice il primo corredo microbiologico al bambino.
Il microbiota è l’insieme di microrganismi che popolano il nostro organismo, specie l’intestino, con il quale noi viviamo in perfetta simbiosi.
I batteri ci aiutano ad assimilare il cibo, producono vitamine essenziali alla nostra sopravvivenza e sostanze che aiutano la nostra salute, come l’acido butirrico importante per la nostra salute intestinale.
Ambiente, alimentazione e stili di vita possono influenzare fortemente il microbiota e, in un certo senso, anche il nostro correndo genetico.
Infatti, spesso, ci si chiede si siamo noi ad ospitare il mircobiota o è il contrario, il rapporta è 1 cellula umana ogni 10 batteri, sembrerebbe quindi che siamo in netta minoranza, contando anche che il DNA cellulare e quello dei microbiota comunicano tra loro influenzandosi.
Recenti studi evidenziano come macrobioti differenti possano portare ad espressioni genetiche differenti. Sembrerebbe quindi che questi batteri giochino un ruolo essenziale anche su come debba esprimersi il nostro corredo genetico.
Risulta evidente come il primo impianto batterico del bambino, sia importante e che dipende strettamente dalla mamma e dal suo equilibrio intestinale sia durante la fase di concepimento sia durante la gravidanza.
Fenomeni di disbiosi, durante la gravidanza, sono connessi con un aumentato rischio di diabete, ipertensione e patologie autoimmuni.
Uno studio del 2015 ha evidenziato come nel terzo trimestre di gravidanza vi sia un aumentato rischio di disbiosi, dovuto ad una modifica degli ormoni e ad un rallentamento del transito intestinale, e questo risulta essere connesso con un aumentato rischio di ipertensione, diabete gestazionale, aumento di peso e preeclampsia. Prevenire quindi fenomeni di disbiosi durante la gravidanza è di assoluta rilevanza.
Inoltre, recenti ricerche hanno evidenziato come donne obese abbiamo un microbiota alterato e la prole di queste donne sia a più alto rischio di sviluppare patologie come diabete, ipertensione ed obesità, come spiegato nell’immagine precedente. Questo rappresenta quindi un motivo in più per perdere peso ed occuparsi dell’ equilibrio intestinale già prima del concepimento.
Come favorire una regolarità intestinale ed un’eubiosi (equilibrio del microbiota)
- Alimentazione ricca in fibre, soprattutto quelle indigeribili come inulina contenuta in cicorie e carciofi che rappresentano un alimento vero e proprio per i nostri batteri buoni
- Evitare uso indiscriminato di antibiotici e fermenti lattici. Infatti, se come è ben noto utilizzare gli antibiotico con cautela, e solo ed esclusivamente quando il mendico lo ritiene necessario, è sempre opportuno associarli a fermenti lattici che possano rimpiazzare la flora batterica benefica. Ma spesso, i fermenti lattici vengono prescritti senza criterio e senza considerate di quale ceppo ci sia la reale necessità per questo motivo sarebbe opportuno farsi indicare dal proprio medico o nutrizionista quale fermento associare alla terapia antibiotica.
- Favorire l’uso di alimenti fermentati che possono rinforzare il nostro microbiota, ad esempio l’uso di crauti o altre verdure fermentate può essere di grande aiuto.
- Verificare che abbiamo una giusta regolarità intestinale, che significa feci formate, della forma di una salsiccia e colore carne cotta. È importante controllare che le faci abbiamo una giusta forma e consistenza questo è sicuramente un modo abbastanza semplice e veloce per avere un idea sul nostro equilibrio intestinale
- In caso di cistiti e vaginiti ricorrenti, in caso in patologie autoimmuni o infiammatorie dell’intestino potrebbe essere utile valutare l’alimentazione e, in caso il nutrizionista/medico di riferimento lo ritenesse opportuno valutare la salute intestinale attraverso test specifici, che permettono di conoscere l’equilibrio intestinale ed in caso dove e in che modo intervenire
Imprinting dei primi 1000 giorni.
Molti studio ad oggi, evidenziano come i primi mille giorni di vita del bambino quindi dal concepimento ai primi due anni rappresentino una finestra di intervento genetoco fondamentale. Che significa che il corredo genetico, già definito, può essere modulato nelle espressioni da fattori ambientali come stili di vita ed alimentazione. Sembrerebbe che che anche il microbiota giuchiu un ruolo importanete nella modulazione dell’espessione del corredo genetico, come appunato detto in precendeza
fonti :
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0306987715000122