Ormai sappiamo da tempo che dieta, fattori ambientali e stile di vita possono incidere sulla nostra salute e sula fertilità.

Gli studi, soprattutto per quanto riguarda dieta e fertilità sono sempre in aumento e per questo motivo ho deciso di riportare una delle ultime revisioni scientifiche (2019) a riguardo.

Tra i fattori che incidono sulla fertilità ve ne sono alcuni immodificabili (l’età) e altri invece che sono modificabili e sui quali possiamo agire come la nutrizione, gli stili di vita  e lo stress.

 L’età come detto è uno dei fattori non modificabili ma che incide fortemente sulla fertilità, dopo i trent’anni vi è una progressiva riduzione della qualità ovocitaria. Donne dopo i 35 anni che al momento non hanno in programma di avere figli a breve termine possono prendere in considerazione l’idea del congelamento degli ovociti. Una pratica che permette di congelare ovociti “giovani e di buona qualità” oggi e di utilizzarli quando si verificano le condizioni per valutare una gravidanza.

Fattori modificabili

Stili di vita

Uno stile di vita sedentario, l’abuso di alcol e fumo, incidono sulla qualità ovocitaria.

In particolare: il fumo riduce la qualità dei gameti (spermatozoi e cellule uovo)  sia nell’uomo che nella donna, nelle donne riduce la riserva ovarica, aumenta la difficoltà di concepimento, il rischio di aborti spontanei e riduzione delle possibilità di concepimento (naturale o medicalmente assistita)

L’alcool invece ha effetto sulla fertilità sia perché favorisce un disequilibrio ormonale, in modo particolare nella donna aumenta le concentrazione di estrogeni favorendo un estrogeno dominanza, sia perché aumenta la produzione di tossine e di radicali liberi.

Focus on caffè, pare che un elevato consumo di caffè e sostanze nervine possa incidere su una maggiore difficoltà di concepimento e un aumento del rischio di aborto.

Stress

Sembrerebbe essere la malattia del secolo.

Alcuni studi hanno evidenziato come lo stress possa incidere sulla fertilità femminile.

Stress, ansia e depressione sembrerebbero essere coinvolte una maturazione alterata degli ovociti.

In particolare in uno studio è stato suggerito l’utilizzo di tecniche rilassanti, durante una fecondazione assistita, il che ha favorito un aumento delle gravidanze instauratesi .

Lo stress va distinto in acuto e cronico.

Lo stress acuto dovuto ad un infezione o alle aspettative legate ad un evento (transfert) favoriscono la produzione di cortisolo nel breve termine e questo parrebbe avere un effetto positivo connesso all’azione antinfiammatoria del cortisolo stesso.

Quando si tratta però di stress cronico, dovuto allo stile di vita, al lavoro, alla riduzione del sonno ecc, la produzione di cortisolo permane nel tempo e si associa con un aumento dell’insulina circolante, insulino-resitenza e riduzione della massa muscolare.

Questo secondo assetto, non favorisce, anzi ostacola il concepimento perché altera  l’equilibrio ormonale.

(ma questo aspetto lo approfondiremo in un prossimo articolo)

Risulta quindi utile valutare, in caso di difficolta di concepimento anche un a riduzione dello stress cronico.

Aspetti nutrizionali

La possibilità di un concepimento non può trascendere una nutrizione adeguata e salutare, questo ci viene ormai supportato da innumerevoli studi.

Malnutrizione

Una nutrizione carente si ripercuote sulle capacità fisiche e psicologiche dell’organismo, ad esempio possiamo osservare un ritardo dello sviluppo puberale, riduzione della concentrazione delle gonadotropine, ormoni che stimolano la produzione degli ormoni sessuali, con riduzione o alterazione dell’ovoluzione.

Ipernutrizione

Allo stesso modo un eccesso di nutrizione, in donne obese o sovrappeso, è possibile osservare una riduzione della fertilità.

L’eccesso ponderale correla, spesso, con insulino-resitenza, che ha effetto diretto sul bilanciamento ormonale.  Elevato livelli di insulina favoriscono un aumento degli androgeni, ormoni maschili, con conseguenti cicli anovulatori.

Risulta importante sottolineare che, anche in assenza di insulino-resistenza, si verifica un rallentamento del concepimento, un aumento di ormoni necessari alla stimolazione se si ricorre alla PMA e, in caso di concepimento, un aumentato rischio di ipertensione, diabete gestazionale e gravidanza a rischio.

L’alimentazione dovrebbe quindi porsi questi principali obiettivi:

  • miglioramento della qualità nutrizionale, valutazione delle carenze da sopperire.
  • Riduzione dell’insulino resistenza e dell’insulina circolante
  • Riduzione del peso in caso di obesità e sovrappeso
  • Valutazione di una supplementazione utile a favorire il concepimento

Fonti

Nutrition and Female Fertility: An Interdependent Correlation Erica Silvestris et al Front Endocrinol (Lausanne). 2019.