Ti è stata diagnosticata la sindrome del colon irritabile ?

La cattiva digestione incide e influenza la tua vita quotidiana ?

Hai frequenti problemi digestivi come eccesso d’aria, meteorismo,  distensione addominale, diarrea/costipazione?

Mangiare in modo salutare regolarizzando i pasti non ti aiuta a migliorare i tuoi sintomi?

 

forse potrebbe esserti d’aiuto una dieta a basso contenuto di FODMAP!

cosa sono i FODMAP?

fodmap
acronimo fodmap

FODMAP è un acronimo che sta per:

Fermentabili cioè sostanze che vengono fermentate dai batteri presenti nel colon

Oligosaccaridi: “oligo” significa pochi, “saccaridi” significa zuccheri, quindi si intendono molecole fatte di catene di pochi zuccheri legate tra loro

Disaccaridi: “di” significa due quindi sono molecole formate da due tipi di zuccheri legati tra loro

Monosaccaridi: “mono” significa uno. quindi una molecola formata da un unico zucchero

e Polioli: sono zuccheri e carboidrati idrogenati, vengono utilizzati come dolcificanti.

Ma perche questi tipi di alimenti possono portare a questi problemi? Proprio perché sono fermentabili! Infatti queste sostanze se mal digerite vengono fermentate nella seconda parte dell’intestino (colon) che è particolarmente ricca di batteri.

Ovviamente i batteri, particolarmente ghiotti di queste sostanze, dopo averle fermentate producono gli effetti secondari della fermentazione quindi produzione di gas come idrogeno, metano, anidride carbonica che hanno come effetto, sul nostro organismo, distensione addominale, meteorismo e flatulenza, inoltre la cattiva digestione di queste sostanze porta,nella prima parte dell’intestino, un riassorbimento dei liquidi (per un fenomeno chiamato pressione osmotica), questo eccesso di acqua all’interno del lume intestinale da origine alla diarrea.

Ora che abbiamo capito cosa sono i FODMAP e quali sono gli effetti sul nostro organismo vediamo quale strategia nutrizionale viene adottata.

Generalmente viene effettuata una dieta di esclusione completa degli alimenti che contengono queste sostanze e il periodo di esclusione va dai 3 ai 7 giorni, questo permette di andare a ristabilire la flora batterica (aiutati anche da un probiotico) e l’equilibrio intestinale. Successivamente vengono reinseriti gli alimenti contenenti FODMAP in modo graduale. Può essere utile, e io lo consiglio sempre, soprattutto durante trattamenti di questo tipo, di riportare tutto quello che viene mangiato, e gli effetti della digestione su un apposito diario alimentare. Questo strumento è particolarmente utile sia per l’autocontrollo e l’auto-monitoraggio sia per il professionista che segue il soggetto in terapia.

I FODMAP sono particolarmente presenti in natura, come potete vedere nella tabella che segue, quindi vi consiglio di rivolgervi ad un professionista che vi guidi nel modo migliore sia nella dieta di eliminazione iniziale sia nella reintroduzione, in modo da non incorrere in possibili carenze.

alimenti ricchi in fodmaps
alimenti ricchi in fodmaps

N.B. : può essere particolarmente utile, prima di andare ad effettuare questo tipo di dieta, effettuare test di intolleranza al lattosio(disaccaride) e fruttosio(monosaccaride),attraverso la tecnica del breath test,  in modo di andare a diagnosticare in modo più preciso l’effettiva cattiva digestione di uno di questi due zuccheri o di tutti così da avere una prescrizione dietetica a basso contenuto di  FODMAPs più precisa e personalizzata.

Questo tipo di dieta è stata utilizzata, inizialmente solo per soggetti affetti da sindrome del intestino irritabile, successivamente si è visto che risulta particolarmente efficace anche per:

  • malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) come morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa.
  • sovracrescita batterica dell’intestino tenue (SIBO)
  • patologie autoimmuni come artrite reumatoide, sclerosi multipla ed eczemi
  • fibrobialigia
  • emicranie frequenti che aumentano dopo l’ingestione di alcuni tipi di cibi

N.B.: in questi casi l’alimentazione non si sostituisce al trattamento medico bensì lo affianca per una migliore efficacia dello stesso.

fonti:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27099444

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27158477