Che cos’e l’amenorrea ipotalamica ? La mancanza di mestruo per più di 3 mesi
In
generale, ci sono due tipi di amenorrea: primaria e secondaria. La primaria si
verifica quando una donna non ha maia
avuto il mestruo all’età di 16 anni, nonostante la normale crescita e lo
sviluppo.
L’amenorrea ipotalamica funzionale di solito appartiene alla seconda categoria, quindi amenorrea secondaria, o cessazione del mestruo per tre mesi o più, dopo che si è verificato una prima volta il ciclo.
La terapia nutrizionale, in questi casi ,secondo le ultime linee guida della società internazionale di endocrinologia, è da considerarsi parte integrante della terapia per il ripristino del corretto funzionamento dell’assetto ormonale.
L’amenorrea ipotalamica funzionale si verifica in donne che hanno seguito dieta particolarmente restrittive in calorie o in macronutrienti (principalmente grassi o carboidrati), o che hanno ridotto drasticamente la percentuale di massa grassa (per diete o per attività fisica) o in donne particolarmente stressate anche, in alcuni casi, per via di un lutto.
Anche se bisogna dire che, molto più frequentemente, l’amenorrea compare come risultato di tutte e tre queste e componenti elencate.
In caso di ciclo fisiologico, l’ipotalamo rilascia GnRH, l’ormone rilasciante le gonadotropine, che stimola l’ipofisi a rilasciare FSH ormone follicolo stimolante, più abbondante nella prima parte del ciclo e che favorisce il corretto rilascio di estrogeni da parte delle ovaie ed LH ormone luteinizzante, protagonista principale della seconda parte del ciclo, che favorisce la produzione di progesterone. Questo integrarsi di segnai permettono un ciclo regolare.
In caso di amenorrea funzionale si osserva un’ alterazione nell’asse ipotalamo ipofisi ghiandola (HPA) e una riduzione della produzione di gonadotropine: LH e FSH e quindi di conseguenza estrogeni e progesterone, avendo come risultato la mancanza del mestruo.
Come spiegato anche in articoli precedenti, gli ormoni non lavorano da soli e per ogni segnale ormonale alterato si andranno a modificare anche altri ormoni che sono più o meno coinvolti in quel quadro.
In caso di amenorrea funzionale si ha un innalzamento del cortisolo, ormone dello stress che favorisce anche l’innalzamento della prolattina, inoltre possiamo osservare, a causa della riduzione di massa grassa, un abbassamento di leptina, ormone prodotto dal tessuto adiposo che dà indicazioni sulle riserve di grasso dell’organismo, e un aumento di grelina, ormone che stimola la fame.
Per la diagnosi di amenorrea bisogna rivolgersi ad un ginecologo che potrebbe ritenere opportuno fare delle analisi ematiche o altri tipi di esami per escludere altre condizioni fisiologiche o patologiche che possono incidere sul ciclo mestruale.
Rischi principali
L’amenorrea ipotalamica espone ad una concentrazione bassissima di estrogeni con conseguente ridotta densità ossea, alterazioni del ritmo cardiaco , bassa libido e secchezza vaginale. Inoltre studio recenti hanno evidenziato come donne affette da amenorrea funzionale per molto tempo possono avere anche una riduzione della produzione di serotonina che può coincidere con un aumento di ansia e depressione .
La terapia nutrizionale, può rappresentare un punto davvero importante nel ristabilite un equilibrio nell’asse ipotalamo ipofisi ghiandola con ritorno del mestruo.
Infatti un’alimentazione bilanciata , volta ad aumentare i precursori degli estrogeni, e che possa favorire un aumento della massa grassa può facilitare un ristabilirsi del corretto ciclo mestruale.
Un aumento della massa grassa, infatti, facilità la produzione del segnale della leptina che dalla periferia dell’organismo arriva al cervello, indicando la presenza di riserve energetiche, questo segnale, se perdura nel tempo, può favorire il rilascio delle gonadotropine a livello ipofisario, dando cosi anche un segnale a livello ovarico.
Dieta
Non esiste una dieta uguale per tutte, ma sicuramente alcuni suggerimenti possono essere utili.
Non escludere nessun alimento: come detto prima l’amenorrea può essere il risultato dei una dieta restrittiva che potrebbe aver visto l’eliminazione totale di un gruppo alimentare, sarà quindi importante reintrodurre tutti gli alimenti, non solo per il loro valore nutrizionale ma anche per lavorare sulla fobia che può provocare un determinato alimento.
Grassi: sono importanti precursori degli ormoni sessuali, inoltre possono favorire una aumento della massa grassa e quindi anche un ripristino dell’asse ipotalamo ipofisi ghiandola. Meglio preferire quelli di origine animale, che contengono colesterolo che rappresenta il precursore di tutti gli ormoni sessuali.
Carboidrati: la reintroduzione dei carboidrati favorisce la riduzione di grelina e l’aumento di insulina e anche questo può favorire un aumento della massa grassa e di conseguenza un ripristino del corretto funzionamento asse ipotalamo ipofisi ghiandola
Fibre: meglio ridurle soprattutto un primo momento, perché inibiscono l’assorbimento dei grassi e di altri importanti nutrienti.
N.B. Potrebbero essere necessarie anche delle supplementazioni come:
vitamina D, specie se si tratta di donne che hanno una bassa densità ossea,
Rhodiola, una pianta adattogena che si è vista avere una elevata efficacia nel trattamento di amenorree secondarie.
In conclusione trovo però importante sottolineare una cosa: l’amenorrea ipotalamica funzionale è il risultato di un’abitudine di vita o alimentare o uno stress che è perdurato nel tempo e che ha portato questo come risultato. Per quanto la terapia medica e nutrizionale possano essere d’aiuto è soprattutto necessario che una donna con amenorrea abbia la totale consapevolezza che sarà necessario fare delle modifiche nel suo stile di vita, che potrebbe essere un percorso lungo, difficile, in cui possono esserci delle cadute ed è quindi importante e che sia abbia tutta la voglia e la forza di farlo. Potrebbe essere d’aiuto anche chiedere un supporto psicologico per favorire il percorso e arrivando ad una risoluzione completa del problema.
Fonti
Functional Hypothalamic Amenorrhea: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline