La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è il più comune fastidio digestivo, colpisce milioni di persone in tutto il mondo e incide fortemente sulla qualità di vita. Questa sindrome è caratterizzata da una serie di sintomi come dolore e gonfiore addominale, alterazione dell’alvo (diarrea o stipsi), meteorismo, flatulenza, cattiva digestione e pesantezza.
Alla diagnosi di questa sindrome si arriva solo dopo aver escluso cause organiche che possono portare alla stessa tipologia di sintomi come celiachia, malattie infiammatorie croniche dell’intestino , sovraccrescita batterica del tenue, allergie alimentari ecc.
Benché non si possa parlare di una vera e propria patologia o infiammazione questa sindrome incide fortemente sullo stile e la qualità di vita dei soggetti affetti.
Bisogna sottolineare che non è la dieta a provocare IBS ma che però una dieta adeguata e personalizzata possono aiutare a migliorare i sintomi di questa sindrome migliorando la qualità di vita del soggetto che ne è affetto.
Recenti studi hanno evidenziato come una dieta a basso contenuto di FODMAP possa incidere positivamente migliorando i sintomi dell’IBS.
Cosa sono i FODMAP’S?
FODMAP è un acronimo che identifica i carboidrati fermentabili a catena corta e i polioli (per saperne di più leggi il mio articolo qui) . La dieta comporta l’esclusione, nei soggetti con IBS, di alcuni tipi di verdure, i legumi e i polioli (sostanze presenti in gomme da masticare e caramelle) l’eliminazione dalla dieta e la successiva reintroduzione controllata di questi alimenti permette un miglioramento sostanziale.
Per questo motivo, ad oggi questo tipo di dieta viene identificata come migliore trattamento per questo tipo di problematiche. Questo tipo di dieta di esclusione nasce come trattamento dietetico in soggetti con malattie infiammatorie croniche dell’intestino, morbo di Crohn e retto colite ulcerosa.
Oggi viene anche considerata come unica terapia in soggetti che presentano IBS, dati i grandi miglioramenti che si osservano attraverso questa tipologia di dieta.
Articolo scritto per Vico Time