La menopausa, rappresenta nella vita di una donna un periodo di forte cambiamento, con modificazioni ormonali importanti che spesso hanno anche un risvolto a livello sociale e psicologico.

Ho deciso di affrontare questo argomento partendo da un aspetto che attanaglia tutte le donne che si trovano in questa fase della vita: l’aumento di peso.

Durante la menopausa e il climaterio (periodo che va da 1-2 anni prima ad un anno dopo la menopausa) il rischio di obesità e sovrappeso aumenta.

Basti pensare che l’incidenza dell’obesità nelle donne in menopausa tra 45-64 anni è maggiore rispetto alle donne tra i 22 e i 44 anni.

L’aumento di tessuto adiposo è dovuto a:

  • diminuita produzione di estradiolo (E2)
  • diminuzione del dispendio energetico dovuto all’età

Cerchiamo di capire meglio il perché:

l’estradiolo (ormone che nella menopausa tende a diminuire) è convolto nella lipolisi, in particolare incrementa l’attività lipolitica mediata dall’adrenalina; quindi la sua diminuita concentrazione nel sangue porta ad un diminuito consumo dei grassi

-il metabolismo basale, quindi il dispendio energetico basale, viene influenzato anche dall’età, con una diminuzione sempre maggiore del dispendio energetico ogni anno che passa

Questa modificazione ormonale ha effetto anche sulla localizzazione del grasso che avviene principalmente a livello della cavità addominale.

Per questo motivo risulta particolarmente importante, la valutazione adipometrica dell’addome e la misura delle circonferenze:

  • Circonferenza Vita CV
  • Circonferenza Fianchi CF
  • Rapporto CV/CF

L’aumento della circonferenza ombelicale (>80 cm) rappresenta uno dei segni della sindrome metabolica, caratterizzata dall’aumento della pressione arteriosa (130/85 mmHg), intolleranza glucidica o iperglicemia (glicemia a digiuno > 100 mg/dl), dislipidemia ( trigliceridi >150 mg/dl e Colesterolo > 200) e infiammazione silente.

Queste alterazioni sono, come sappiamo, strettamente connesse ad un aumentato rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, diabete, ipertensione.

Uno studio  ha analizzato donne in menopausa valutando la circonferenza ombelicale e il BMI, e da questo studio si è evinto che le donne che avevano un peso e una circonferenza ombelicale nella norma erano, per la maggior parte, donne che effettuavano attività fisica e seguivano una dieta bilanciata.

Detto questo possiamo riassumere che, con l’inizio della menopausa diminuisce la produzione di estrogeni e si ha un concomitante aumento del peso che è strettamente connesso alle più comuni patologie croniche del nostro tempo.

Quindi il controllo del peso, la dieta bilanciata e uno stile di vita sano rappresentano il miglior modo di fare prevenzione in donne prossime alla menopausa o in menopausa conclamata.

La dieta in questa fase assuma un’importanza fondamentale, il mantenimento di un peso forma sano, oltre a rappresentare una prevenzione delle patologie citate precedentemente, permette anche di andare a migliorare i sintomi tipici della menopausa come le vampate, che sono direttamente connesse al peso.

La dieta assume quindi un vero e proprio valore terapeutico e nella prescrizione dietetica bisogna sempre tener presenti alcuni punti fondamentali:

– in questa fase si può assistere ad una deplezione del calcio dalle ossa con aumentato rischio di osteopenia ed osteoporosi, la dieta dovrà, quindi, essere caratterizzata da minerali utili al mantenimento del tessuto osseo e vitamina D che gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo osseo, e bisogna valutare un’eventuale integrazione.

– si consiglia di evitare diete a basso o bassissimo contenuto di carboidrati, infatti questo tipo di diete rappresentano per il nostro organismo uno stress, che coincide con un aumento del cortisolo, ormone che viene prodotto in presenza di stress, che è però in questa fase risulta già aumentato visto che anche la menopausa viene percepita come stress dal nostro organismo. N.B. il cortisolo è corresponsabile degli effetti secondari della menopausa come le vampate, l’insonnia e la stanchezza, è quindi consigliabile seguire una dieta che non ne provochi l’aumento.

-preferire grassi di buona qualità, preferendo grassi mono e poli insaturi, permetterà di migliorare il profilo lipidico, si consiglia inoltre di porre attenzione al rapporto omega 3/omega6 che deve essere di 1/5, questo vale per tutti ma in menopausa è particolarmente importante per migliorare la dislipidemia, l’infiammazione e la risposta allo stress

– le proteine devono essere ad elevato valore biologico con preferenza di uova, ricche in lisina ed altri amminoacidi essenziali, e pesce non allevato maggiormente ricco di omega 3.

La menopausa è una fase delicata della vita di una donna e da un punto di vista ormonale metabolico è particolarmente complessa soprattutto se si considerano le variabilità personali, affidati sempre ad un professionista.